Scenario economico e andamento dei mercati: criticità e prospettive

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Prezzi alle stelle e carenza di materie prime. Una situazione critica a cui siamo soggetti ormai da tempo e che in queste settimane, anche a causa della crescita dei contagi da Coronavirus e dell’incremento dei costi dell’energia, preoccupa non solo i consumatori finali, ma anche le aziende di ogni settore, comprese le raffinerie di leghe a base rame come RMG. Cosa sta accadendo ai mercati e cosa dobbiamo, quindi, aspettarci per il prossimo anno?

Con il consueto obiettivo di supportare le aziende, offrendo loro informazioni e dati utili circa le principali dinamiche economico-finanziarie e l’andamento dei principali mercati d’interesse, la 36° edizione dell’Osservatorio Congiunturale “Scenari & Tendenze” organizzata da Confindutria Brescia ha fornito importanti spunti di riflessione per i partecipanti anche in merito a questi quesiti.

Per comprendere nel dettaglio l’andamento e le prospettive del nostro settore, riteniamo opportuno fare un passo indietro e riportare in breve le principali informazioni fornite da Scenari & Tendenze in merito al contesto generale in cui tutte le aziende, a prescindere dal comparto, si trovano ad operare.

Ripresa economica: quali sono le prospettive?

Partiamo con una buona notizia: i dati sono incoraggianti. Le economie stanno recuperando le perdite del 2020 e le prospettive per il 2022 sono positive. Come spiega Achille Fornasini dell'Università degli studi di Brescia nel corso dell’incontro: Non c’è dubbio se guardiamo le ultime proiezioni del Fondo Monetario Internazionale, confermate a livello europeo da altre istituzioni. Infatti, secondo queste previsioni, anche se minore in confronto a quella dell’anno corrente, la crescita sarà positiva nel 2022 per tutte le economie non solo a livello globale, ma anche per le economie avanzate e per quelle in via di sviluppo. Interessanti sono le proiezioni circa l’Italia e la Cina:

  • Italia: si prevede che il 2021 si chiuderà con una crescita del PIL del 5,8%, con la possibilità, secondo alcuni dati, che si raggiunga una soglia di crescita ancor migliore. Anche per il 2022 si prevede una crescita, che, però, non sarà equiparabile ai livelli di quest’anno;
  • Cina: Per il 2022 è previsto un rallentamento della crescita, con conseguenti effetti anche sulle materie prime

Queste prospettive positive devono, però, confrontarsi con delle problematicità nate durante e dopo la pandemia, ma non solo. Le criticità insorte nell’ultimo periodo non possono essere trascurate.

Quali sono, quindi, tutte queste dinamiche spinose con cui lo sviluppo economico e le imprese, soprattutto piccole, devono fare i conti? Vediamole insieme.

Uno sguardo generale su criticità durevoli e nascenti

Nei nostri ultimi contenuti relativi a Scenari & Tendenze abbiamo citato più volte le criticità a cui ci troviamo di fronte a partire dalla diffusione del Covid-19. Per avere, però, una panoramica generale più completa possibile, riteniamo necessario riassumere nuovamente i temi scottanti e persistenti trattati anche nella 35° edizione dell’Osservatorio Congiunturale:

  • Quarta ondata della Pandemia, che non accenna a fermarsi. In Europa, soprattutto nei paesi orientali, centrali e settentrionali, la situazione della diffusione del Coronavirus è preoccupante. Uno scenario, questo, che potrebbe innescare nuove restrizioni, chiusure e anche blocchi degli impianti produttivi, portando inevitabilmente al rallentamento della crescita;
  • Squilibrio domanda-offerta di materie prime, che ha causato la crescita straordinaria dei prezzi a cui stiamo assistendo dal secondo trimestre del 2020. Le materie prime scarseggiano e l’offerta non è in grado di soddisfare la forte domanda globale, sostenuta dalla crescita;
  • Logistica internazionale che, in un contesto di continui fermi e ripartenze delle economie, è messa a dura prova nella gestione dei flussi, complice anche l’inidoneità delle infrastrutture portuali esistenti a fronteggiare i flussi “anomali” che stanno ancora causando rallentamenti e colli di bottiglia nei porti.

Quelle appena citate sono dinamiche critiche ben note, a cui si affiancano nuove problematicità:

  • Incremento straordinario dei prezzi dell’energia. Un fenomeno che negli ultimi mesi ha coinvolto gas naturale, petrolio, carbone e dei diritti per l’emissione di CO2, aggravando la situazione già difficile delle aziende. Infatti, le imprese stanno facendo i conti non solo con la crescita dei costi energetici, ma anche con il fatto che questo incremento ha indotto, a sua volta, i prezzi delle materie prime ad un ulteriore rialzo. Il risultato per le aziende? Difficoltà nel trasferire i costi ingenti subiti in fase di approvvigionamento sui prezzi al cliente, con conseguente riduzione o azzeramento delle marginalità, nonostante una presenza consistente di ordini. Tutto questo, aggravato dai costi elevati dell’energia, porta alla mancata convenienza per alcune imprese di produrre a causa dei costi troppo elevati;
  • Ripresa dell’inflazione dei costi al consumo e prospettive di un’inflazione in crescita per tutto il 2022. Sebbene si ritenga che sia un fenomeno temporaneo connesso agli incrementi dei costi precedentemente indicati, si prevede che già a partire dal 2022 assisteremo ad un rialzo dei tassi federali americani, con una potenziale discrepanza tra i tassi d’interesse europei. Un’attesa che è sufficiente a generare già conseguenze sul mercato dei cambi, con un dollaro che si rafforza in particolare sull’euro e che porta a sostentare azioni speculative sui mercati finanziari, compresi quelli delle commodities industriali.

Ma in questo quadro generale caratterizzato da dinamiche complesse, qual è la situazione del settore metallurgico, nello specifico dei metalli non ferrosi alla base della produzione dei nostri lingotti in leghe base rame?

Approfondiamola insieme nel nostro prossimo contenuto.

Fonte: Confindustria Brescia - "Scenari & Tendenze"25 novembre 2021.