QUALI SONO I TREND DEI PRINCIPALI METALLI NON FERROSI? SCENARI & TENDENZE RISPONDE

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In una realtà in cui il distanziamento sociale è diventato necessario per prevenire la diffusione del Coronavirus, Il 32° appuntamento “Scenari & Tendenze” si è svolto sotto forma di webinar. L’osservatorio congiunturale ha potuto così proseguire l’ormai ciclica analisi della situazione economico-finanziaria attuale e dei suoi potenziali sviluppi nel breve termine.

L’incontro online ha evidenziato l’importanza che alcuni fattori avranno nella definizione degli scenari futuri: l’incerta evoluzione della pandemia e la relativa gestione sanitaria a livello globale rivestiranno sicuramente un ruolo fondamentale. Ciò che risulta evidente è che le prospettive future siano molteplici e diverse, anche in considerazione del fatto che la ripresa potrebbe potenzialmente essere frenata dalla trasformazione della domanda, dal calo negli investimenti attesi e dall’indebitamento pubblico e privato.
In questo clima di incertezza è interessante l’analisi fornita circa i cicli e i trend del mercato metallurgico. Di particolare interesse nel nostro settore è l’analisi dell’andamento dei principali metalli non ferrosi che stanno alla base della nostra produzione di lingotti di bronzo.

Da un punto di vista generale, i prezzi medi di tutti i metalli non ferrosi quotati alla LME (US$/MT) hanno culminato la loro ripresa dalla precedente crisi nella prima parte del 2018 in concomitanza di un abbassamento degli stock. L’attesa quindi era quella di un rialzo, motivato dalla progressiva diminuzione dell’offerta che coincideva, quindi, con la domanda. Invece, negli ultimi anni le scorte si sono quasi dimezzate (-49,4%). Il successivo calo dei prezzi medi ha raggiunto il culmine a fine marzo 2020, seguito poi da una reazione dei prezzi del +17,9%, che però è accompagnata da un incremento medio delle scorte del +33,5%. Quindi, si osserva un comportamento anomalo: i prezzi medi aumentano simultaneamente all’incremento medio degli stock.

Questa contraddizione è riscontrabile anche nell’andamento dei principali metalli non ferrosi di nostro interesse. Vediamo ora nel dettaglio l’analisi dei singoli trend sulla base delle medie settimanali (US$/MT):

  • Alluminio: 

Anche l'andamento del prezzo dell’alluminio ha raggiunto i suoi massimi nel 2018, per subire poi un drastico calo del -49,2% nella prima parte del 2020 fino a marzo, mese in cui si è verificato un aumento del +9.7%. Reazione poco significativa se si pensa al trend fortemente discendente riscontrato negli ultimi due anni e mezzo. Da notare anche come le scorte, negli stessi mesi del 2020, abbiano subito un leggero incremento (+8,8%). 

In prospettiva, il prezzo medio atteso potrebbe essere compreso tra i 1.530 e 1.700 US$/MT. Range inevitabilmente esteso, vista l’incertezza degli scenari futuri.

  • Rame:

Il trend del prezzo del rame è similare a quello dell’alluminio, anche se la discesa degli ultimi anni è inferiore (-34,0%). La successiva reazione del prezzo riscontrabile a marzo 2020 (+21,3%) risulta più significativa rispetto a quanto osservato per l’alluminio. Allo stesso modo, anche il contemporaneo incremento degli stock risulta più rilevante (+67,7%). Una reazione così forte indica che c’è stato un restocking generale molto significativo. La domanda, quindi, non è accelerata dall’indebolimento del dollaro, ma da un’effettiva richiesta. Questo va rilevato come un potenziale segnale di ripresa. 

L’attesa per i prossimi mesi è che il prezzo del rame possa variare tra i 5.600 e 6.100 US$/MT.

  • Nichel:

Il prezzo del nichel, al contrario di tutti gli altri principali non ferrosi, ha raggiunto il suo massimo a metà 2019. A seguire è possibile rilevare un crollo del -38,2% e una successiva reazione a marzo 2020 del +14,7%. Anche per questo metallo si può osservare un contemporaneo incremento delle scorte (+53,6%). La fase di recupero non sembrerebbe, però, spiegata dal forte incremento del comparto inox. 

Quindi, non ci sono condizioni tali per pensare che il trend del nichel abbia un incremento molto sostanziale: l’attesa è che il prezzo possa oscillare tra i 12.000 e i 13.500 US$/MT

  • Zinco:

Il trend del prezzo dello zinco segue sostanzialmente gli stessi valori dell’alluminio, con una perdita nei primi tre mesi dell’anno del -49,3%. Anche in qui è rilevabile una leggera ripresa del +10,9% in concomitanza di un incremento molto significativo degli stock (+143%), aumento che quindi frena fortemente le prospettive di ripresa di questo metallo. Chiaramente, la crisi del settore automotive incide anche sullo zinco. 

In prospettiva, si prevede che non ci siano grandi movimenti di risalita con un prezzo atteso compreso tra i 1.900 e 2.200 US$/MT.

Fonte: Associazione Industriale Bresciana (AIB) - "Scenari & Tendenze", 24 Giugno 2020

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