Prezzi materie prime: un trend che sconvolge la ripresa economica

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Ancora una volta, come negli scorsi mesi, ci troviamo ad affrontare un argomento di grande attualità: l’influsso della Pandemia sul tessuto economico generale e del nostro settore.
Se in precedenza ci siamo focalizzati sull’analisi fornita da “Scenari & Tendenze” dell’andamento dei principali metalli alla base della nostra produzione, oggi non possiamo trascurare le dinamiche con cui tutte le imprese, dei settori più disparati, devono fare i conti. Guidate dallo stesso obiettivo, tutte le industrie italiane stanno lavorando alla ripresa mostrando una certa resilienza. Un percorso minato, però, dall’aumento straordinario dei prezzi delle materie prime.
Nessun comparto è esente: plastica, legno, metalli, rottami, siderurgia. Le imprese, soprattutto le PMI, si trovano di fronte a prezzi record e ad una carenza effettiva di materie prime. Le conseguenze? Gli imprenditori devono fronteggiare i ritardi negli approvvigionamenti e sono costretti a scegliere se aumentare a loro volta i costi dei loro prodotti o se rinunciare a nuovi ordini.

Per comprendere meglio le motivazioni che hanno dato origine a questo scenario dobbiamo fare un passo indietro e tornare all’inizio del 2020.

Scarsità di materie prime e quotazioni alle stelle: le cause?

Le dinamiche di mercato a cui stiamo assistendo nascono dal concatenarsi di una serie di eventi.
In primis il lockdown della prima ondata della Pandemia ha bloccato le attività produttive durante l’apice della crisi sanitaria. Una situazione di stasi che ha limitato, in modo inevitabile, l’accrescimento degli stock di materie prime e creato una crisi dell’economia reale mondiale.
La Cina esce da questo scenario di emergenza ad aprile 2020; mentre le altre nazioni sono ancora ferme. Complici anche i livelli bassi delle quotazioni, le industrie cinesi procedono ad approvvigionamenti ingenti e massivi di materie prime. In seguito alla ripartenza delle altre nazioni la domanda di materie prime cresce, ma non viene soddisfatta completamente a causa della carenza d’offerta. Non solo, ad incidere in modo negativo su questo scenario economico, di per sé già critico, sono i rallentamenti nella movimentazione portuale della merce. Una dinamica scaturita in seguito alla diffusione del Coronavirus che ha dilazionato i tempi di consegna e ha determinato l’incremento dei costi di trasporto.

Questa situazione, guidata dall’incertezza generale, ha inciso in modo determinate sulla velocità di ripresa economica soprattutto in Italia ed Europa. Di fronte alla necessità di riprendere le attività produttive, le aziende sono state obbligate ad acquistare le materie prime nonostante i prezzi in costante crescita.

Solo il ritorno alla normalità dei trasporti e della produzione delle principali commodity industriali potrà permettere un abbassamento dei prezzi e allentare la tensione che pesa sulle imprese.

Fonte: Intervista con Achille Fornasini, Università degli Studi di Brescia: "Materie prime: il record dei prezzi ora mette a rischio la ripresa delle pmi", in Giornale di Brescia