Prezzi dei metalli non ferrosi: Scenari & Tendenze dati e previsioni

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Da anni seguiamo “Scenari & Tendenze”, osservatorio congiunturale organizzato da Confindustria Brescia, realizzandone un breve riassunto sul nostro sito. Quali sono le motivazioni per cui lo facciamo? perché crediamo che sia importante conoscere le principali dinamiche economico-finanziarie nazionali e internazionali in cui opera anche la nostra azienda. Più nello specifico, ci interessa comprendere, grazie all’analisi affidabile dei cicli e delle tendenze del mercato metallurgico, quali siano i trend attuali dei principali metalli non ferrosi e la loro potenziale evoluzione nel breve termine. Dati essenziali per chi come noi opera nel settore della produzione di leghe a base rame. Vediamo ora insieme alcuni spunti forniti dal 34° appuntamenti di “Scenari & Tendenze”.

Qual è lo scenario generale in cui si svolge il 34° appuntamento con l’osservatorio?

Prima di affrontare un’analisi dei mercati è doveroso, anzi necessario, partire dalla situazione che stiamo vivendo in questo momento storico. A differenza delle previsioni e soprattutto delle speranze, l’inizio del 2021 non ha portato con sé la fine della pandemia da Coronavirus e il ritorno ad una “normalità”. Ci troviamo di fronte ad un protrarsi della pandemia che preoccupa non solo dal punto di vista sanitario, sociale e privato, ma anche da quello economico.Uno scenario con cui ogni azienda italiana deve oggi fare i conti.

Mercato metallurgico

Entriamo nel merito del mercato in cui opera anche RMG. Quali sono, quindi, i cicli e le tendenze delle materie prime alla base della nostra produzione?

Andamento dei principali non ferrosi

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Se si osserva la curva della media di tutti i non ferrosi quotati alla LME sulla base delle medie settimanali (US$/MT), è possibile notare un crollo del -19,2% nei primi mesi del 2020, immediatamente seguito da un rialzo medio considerevole che raggiunge il +85,8%, superando così i massimi del 2018. In seguito a questo movimento rialzista è possibile notare una correzione di -8,7%, a sua volta seguita da una fase di ripresa del +2,9% che stiamo ancora sperimentando. Per quanto riguarda la situazione degli stock, notiamo un aumento dei volumi in una prima fase in cui vi era una domanda effettiva. Ora, invece, in presenza di un ritiro del fisico, possiamo osservare una fase di leggera flessione. Trattandosi di metalli non ferrosi quotati tutti in US$, va evidenziato che il rafforzamento del dollaro influisce sul trend e deprime in parte anche la domanda.

Proseguiamo, quindi, con l’andamento dei singoli metalli che sono alla base della nostra produzione di lingotti in leghe base rame.

Alluminio

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L’andamento dell’alluminio rappresenta a pieno quanto anticipato. La grande richiesta di questo metallo da parte della Cina per l’impiego nelle infrastrutture, il potenziale incremento della richiesta americana di alluminio secondo i piani di sviluppo del paese e, non ultima, la ripresa del settore automotive, influiranno inevitabilmente sull’acquisto dell’alluminio. Inoltre, è necessario tener presente che anche il nodo dei trasporti, finché non verrà sciolto, è motivo di forti incrementi dei costi. Infatti, dopo una caduta dei prezzi che termina a maggio 2020 (-19,5%), periodo in cui la Cina inizia ad approvvigionarsi in modo consistente, notiamo un rapido movimento rialzista che si conclude a febbraio dell’anno corrente con un valore del +52%. I volumi, dopo una fase di risalita, sono ora in crollo. Da questa situazione si può dedurre che assisteremo a delle flessioni temporanee.

Ora osserviamo dei prezzi che subiscono un assestamento anche a causa di un dollaro leggermente più forte, ma le prospettive sono potenzialmente due:

  1. Se dovessimo rimanere in una situazione di mancanza di materia prima, di difficoltà nei trasporti e di calo degli stock, allora potremmo raggiungere i massimi del 2018
  2. Se dovessimo ritornare ad una situazione di normalità, in cui le miniere e i produttori di alluminio lavorano a pieno regime, potremmo aspettarci che in media per tutto il 2021 i prezzi possano scendere a livelli inferiori rispetto a quelli attuali.

Rame

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Anche per il rame assistiamo a dei movimenti degni di nota: dopo una caduta ad inizio 2020 del -23,3%, assistiamo ad un movimento rialzista eccezionale che, superati i massimi del 2018, arriva ad inizio marzo 2021 al +95,2%. Adesso notiamo una correzione del -2,9%, un cambiamento di tendenza da leggere alla luce della caduta degli stock fisici.

Le prospettive? Anche in questo caso ci si attende un incremento della domanda, imputabile anche alla “transizione energetica”, che richiederà anche un impiego maggiore di rame per le auto elettriche e le infrastrutture. Ora riscontriamo una correzione in presenza anche di un dollaro più forte che va a frenare questa tendenza al rialzo, ma questo metallo continuerà senza dubbio il suo trend rialzista alternato a delle fasi correttive come quella attuale, in cui assistiamo ad una situazione di forte ipercomprato.

Nichel

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Parliamo di un metallo essenziale per il mercato inox. Anche per il nichel lo scenario è il medesimo. In seguito ad un calo del -20,4%, il trend del prezzo sperimenta un rialzo considerevole, raggiungendo un picco del +73%. La previsione di una scarsità di nichel di fronte alla produzione di auto elettriche e alla ripresa del mercato inox ha suscitato consistenti scommesse finanziare che, quindi, hanno portato il metallo a questo livello. Una previsione disattesa, poi, da un’effettiva presenza di materiale e del suo continuo aumento. Questa situazione, unita al rafforzamento del dollaro, ha influito sul trend del prezzo, che ha subito un calo del -16,3% in sole due settimane.

Questa correzione continuerà, ma le attese sono quelle di un nuovo rialzo dei prezzi negli anni a seguire nel momento in cui il nichel diventerà strategicamente importante sia nell’evoluzione del mercato automotive che di quello inox. Come spiegato da Achille Fornasini, Università degli Studi di Brescia, La prospettiva è, quindi, quella di un deficit strutturale d’offerta che andrà a risostenere i prezzi.

Zinco

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Metallo significativo perché impiegato nelle principali leghe prodotte sul territorio bresciano. Il trend del prezzo dello zinco è in linea con quello degli altri metalli: in seguito ad una caduta del -20,7% nei primi mesi del 2020, osserviamo un cambio di direzione del prezzo che raggiunge il +57,2%.  Un movimento, questo, giustificato dai massicci acquisti della Cina per l’impiego a tendere nell’ambito della costruzione di infrastrutture. Ora siamo in presenza di disponibilità di materiale e osserviamo un calo del prezzo del -3,3%. Quindi, la previsione è che non ci sia un rialzo del prezzo, bensì una fase di rallentamento e di lieve calo. Un’attesa che potrebbe essere sconvolta da scopi esclusivamente finanziari, da ritenersi, però, più plausibili su altri metalli.

In linea generale, i dati forniti non fanno altro che confermare il fatto che ci troviamo effettivamente di fronte a delle turbolenze straordinarie dei prezzi dei metalli non ferrosi di cui ci approvvigioniamo. Le previsioni saranno confermate nei prossimi mesi? Non ci resta che aggiornarci al prossimo appuntamento con Scenari&Tendenze.

Fonte: Confindustria Brescia - "Scenari & Tendenze", 16 marzo 2021.