Prezzi dei metalli non ferrosi: cosa sta accadendo e cosa aspettarsi per il 2022

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Più volte abbiamo parlato delle criticità con cui ogni comparto industriale sta facendo i conti. Ma quello che più ci interessa è entrare nelle dinamiche del mercato metallurgico: qual è la situazione per le aziende che, come RMG, utilizzano il rame, l’alluminio, il nichel, lo zinco e lo stagno nella loro produzione? Qual è l’andamento attuale e qual è la previsione per i metalli non ferrosi alla base della produzione di lingotti in bronzo, bronzo all’alluminio e leghe speciali?

La 36a edizione dell’Osservatorio Congiunturale “Scenari & Tendenze” organizzata da Confindustria Brescia sicuramente ha fornito informazioni importanti inerenti non solo allo scenario economico generale, ma anche al settore metallurgico.

Di particolare interesse sono certamente i dati e le previsioni riguardanti i metalli non ferrosi alla base della nostra produzione di lingotti in leghe base rame. Parliamo di un’analisi che riteniamo opportuno riportare in breve a supporto di chi lavora nel nostro campo, affinché sia uno spunto di riflessione per dare risposta ai quesiti che ci tormentano ogni giorno.

Vediamo, quindi, le informazioni e le previsioni fornite nel corso di Scenari & Tendenze.

Metalli non ferrosi e produzione di bronzo e ottoni speciali: scenario attuale e previsioni

Se analizziamo la media di tutti i metalli non ferrosi quotati alla LME (medie settimanali US$/MT), il 2020 si è chiuso con un incremento totale del +49%, seguito nel 2021 da un ulteriore aumento del +52%. Nell’ultimo periodo assistiamo ad una leggera correzione, che può quasi certamente essere considerata momentanea anche a causa del fatto che gli stock complessivi hanno iniziato a calare in modo consistente nei primi tre mesi dell’anno fino a raggiungere nel 2021 un -31%. Questo andamento dei volumi è rappresentativo della grandezza della domanda di non ferrosi, che, però, non riesce ad essere soddisfatta da un’offerta incapace di rimpolpare adeguatamente gli stock.

Questo porta inevitabilmente ad una conclusione: i prezzi non caleranno in modo drastico.

Ma qual è l’andamento di ciascun metallo non ferroso alla base della nostra produzione di bronzi e leghe a base rame?

Vediamolo in breve.

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Andamento dei principali metalli non ferrosi. Fonte: Scenari & Tendenze, Confindustria Brescia

Alluminio: medie settimanali (US$/MT)

Se si osserva l’andamento dell’alluminio, è possibile notare un incremento del +39% nel 2020. Una tendenza al rialzo del prezzo che è proseguita anche nel 2021, quando il metallo ha raggiunto il +55%, seguita da una correzione successiva del -16%. Va segnalato che quest’ultima si è già esaurita: infatti il prezzo è in rialzo (1,5%) anche perché i volumi di alluminio a magazzino nel corso di quest’anno sono precipitati del -29,3%.

La motivazione di questo andamento del metallo in questione è principalmente legata al fatto che la produzione d’alluminio consuma ingenti quantità di energia. Quindi, con i prezzi dell’energia alle stelle, la produzione del metallo si è arrestata con conseguente diminuzione di materiale disponibile e prezzi che vengono presi di mira dalla speculazione finanziaria.

Previsioni? L’alluminio avrà un ruolo importante nella transizione energetica, con una domanda, quindi, sempre più crescente per la produzione di veicoli. Pertanto, assisteremo a delle correzioni dei prezzi, ma solo momentanee: la crescita dei prezzi dell’alluminio è un dato quasi certo. Le prospettive per il prossimo anno confermano che il prezzo resterà su livelli alti:

  • Primo trimestre 2022 (Q1): 2.780 US$/MT;
  • Secondo trimestre 2022 (Q2): 2.840 US$/MT.

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Andamento alluminio. Fonte: Scenari & Tendenze, Confindustria Brescia

Rame: medie settimanali (US$/MT)

Prendiamo in considerazione i dati forniti in merito al rame, metallo essenziale per la nostra attività produttiva. Nel 2020 il rame è stato uno dei primi metalli a subire un incremento dei prezzi: in prima battuta con un picco del +64,5%, poi con un ulteriore crescita del +34%, a inizio 2021 ha sperimentato una correzione del -13%, seguita da un rialzo del +12,5% e, per concludere, ora notiamo un lieve calo del prezzo (-6%). Una correzione, che va analizzata in un contesto di assestamento. Anche per il rame notiamo un calo delle scorte, anche se più ridotto quest’anno (-14%).

Va tenuto presente che, in previsione, anche la domanda di rame, in funzione della transizione energetica, subirà un forte incremento data la natura del rame di ottimo conduttore energetico. Sicuramente l’offerta attuale non sarebbe in grado di rispondere in modo soddisfacente sia alla domanda corrente che a quella prospettica, ma la possibile apertura di nuove miniere potrebbe dare sollievo all’offerta.

In questo caso, le prospettive per il 2022 seguono l’andamento di riposizionamento sopraindicato, con un prezzo che dovrebbe, prima attestarsi sui livelli attuali e poi riprendere nel secondo trimestre:

  • Primo trimestre 2022 (Q1): 9.400 US$/MT;
  • Secondo trimestre 2022 (Q2): 9.750 US$/MT.

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Andamento rame. Fonte: Scenari & Tendenze, Confindustria Brescia

Nichel: medie settimanali (US$/MT)

Le medie settimanali per il nichel mostrano un incremento del +50,5% iniziato a marzo 2020 e conclusosi un anno dopo con una flessione, seguita da un nuovo rialzo del +21%. Ora assistiamo ad un’ulteriore correzione temporanea (-3%). In seguito ad un aumento degli stock, da inizio 2021 stiamo assistendo ad un calo veloce delle disponibilità che hanno raggiunto il -49%. Questa diminuzione dei volumi andrà certamente a sostenere la crescita del prezzo di questo non ferroso.

Anche per il nichel, metallo essenziale per il comparto dell’inox, si assisterà alla nascita di un nuovo tipo di domanda legata alla transizione energetica per le batterie di nuova generazione che andrà a sommarsi a quella attuale. Conseguenze? Disequilibrio tra domanda e offerta e, quindi, un prezzo che proseguirà seguendo la tendenza attuale.

Per il 2022 le attese per le quotazioni del nichel superano i 21.000 US$/MT nei primi due trimestri:

  • Primo trimestre 2022 (Q1): 21.100 US$/MT;
  • Secondo trimestre 2022 (Q2): 21.600 US$/MT.

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Andamento nichel. Fonte: Scenari & Tendenze, Confindustria Brescia

Zinco: medie settimanali (US$/MT)

Anche lo zinco ha subito un incremento del +50,5% nel 2020, che è proseguito poi con un ulteriore aumento del +32,5%, fino ad una correzione del -11%. La situazione degli stock per questo metallo segue la tendenza, anche se meno accentuata, degli altri non ferrosi: negli ultimi mesi i volumi sono crollati velocemente da inizio 2021 (-11%), anche se la presenza di disponibilità sta agevolando lo zinco.

Le attese sono quelle di un ulteriore leggero calo, con il prezzo dello zinco che si stabilirà tra le seguenti medie trimestrali:

  • Primo trimestre 2022 (Q1): 3.100 US$/MT;
  • Secondo trimestre 2022 (Q2): 3.300 US$/MT.

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Andamento zinco. Fonte: Scenari & Tendenze, Confindustria Brescia

Stagno: medie settimanali (US$/MT)

Se osserviamo il grafico dell’andamento dello stagno è evidente che si tratta del metallo non ferroso con la crescita più straordinaria: partito nel 2020 con un incremento delle quotazioni del +47,5%, ha raggiunto fino a novembre 2021 una crescita del +91%.

Le motivazioni? Principalmente lo stagno è un non ferroso prodotto da pochi e la situazione delle disponibilità è delicata, basti pensare che i volumi, già scarseggianti a inizio 2021, hanno subito un ulteriore diminuzione del -56%.

Complice anche il fatto che questo metallo sia il più ricercato nel settore dell’elettronica, le previsioni attestano la quotazione dello stagno sopra i 40.000 US$/MT:

  • Primo trimestre 2022 (Q1): 40.100 US$/MT;
  • Secondo trimestre 2022 (Q2): 41.000 US$/MT.

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Andamento stagno. Fonte: Scenari & Tendenze, Confindustria Brescia

Fonte: Confindustria Brescia - "Scenari & Tendenze"25 novembre 2021.